venerdì 26 settembre 2008

Percorso: come cambia la figura di Don Giovanni e come cambiano gli altri personaggi.

Leggendario eroe di numerosi racconti popolari, nonché prototipo del libertino impenitente. La storia di Don Giovanni affonda le sue radici nell'Europa del tardo Medioevo. La prima versione letteraria del personaggio è l'opera El burlador de Sevilla (1630), attribuita a Tirso de Molina. Qui, Don Giovanni ha sedotto la figlia di Don Gonzalo, comandante militare di Siviglia. Dopo aver ucciso quest'ultimo in duello, si reca al cimitero e cinicamente invita a una festa la statua funeraria della vittima, che accetta, ricambia l'invito e, tornata al cimitero con Don Giovanni, lo afferra e lo scaglia all'inferno.
Un'importante versione spagnola successiva, tuttora famosa, è la commedia in versi Don Juan tenorio (1844) di José Zorrilla. Intorno alla metà del XVII secolo varie compagnie teatrali italiane iniziarono a rappresentarne la pantomima in Francia, dove la storia venne in seguito utilizzata da molti drammaturghi, fra cui Molière con il suo Don Giovanni o il convitato di pietra (rappresentato per la prima volta nel 1665) e Carlo Goldoni con la tragicommedia Don Giovanni o la punizione del dissoluto (1730).
La storia e il carattere dell'eroe subirono notevoli modifiche nelle opere degli autori successivi, specie nell'epopea scherzosa di George Gordon Byron, Don Giovanni (1819-24), e nella commedia Uomo e superuomo di George Bernard Shaw (1903). La leggenda ha ispirato anche capolavori musicali, in particolare l'opera Don Giovanni (1787) di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto in italiano di Lorenzo da Ponte, e il poema sinfonico Don Juan (1889) di Richard Strauss. Entrambi dipingono Don Giovanni come un eroe tragicomico, distrutto dalla sua ossessiva ricerca di donne da conquistare.
Altre versioni musicali sono L’ empio punito di Pippo Acciaiuoli con musica di Alessandro Melani (1669) e Il convitato di pietra di Giovanni Bertati con musica di Giuseppe Gazzaniga (1787), da cui ha attinto Da Ponte.

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