venerdì 26 settembre 2008

Don Giovanni di Mozart






“Il dissoluto punito o sia Don Giovanni”, questo è il titolo esatto dell’opera di Mozart. L' opera andò in scena per la prima volta a Praga il 29 ottobre 1787 dopo diversi rinvii avutisi a partire dal 14 ottobre; dopo i consensi entusiastici di quella "prima", il compositore scriveva, con comprensibile entusiasmo: «L'opera è andata in scena con il successo più clamoroso possibile»; d'altronde sappiamo che la sera del 3 novembre vi era stata la quarta serata con incasso «a beneficio del compositore» e vi è pure notizia che molti insistettero per trattenere Mozart a Praga in vista di una nuova opera. Dopo il grande successo praghese l'opera venne rappresentata poi, nel mese di maggio dell'anno successivo, a Vienna. La prima città veniva, per certi versi, vista come un luogo di prova della versione definitiva che poi si sarebbe eseguita nella seconda cioè a Vienna nel Burgtheater. Del resto il pubblico viennese, piuttosto conservatore, avrebbe probabilmente accettato malvolentieri l'opera nella sua versione originaria, ragione per la quale l'autore eseguì non pochi tagli e rilevanti modifiche. Il principale taglio riguardò il finale del secondo atto, dove venne eliminata la scena 20, in cui si ritrovano tutti i personaggi a commentare la fine di Don Giovanni, con il concertato finale che contiene la morale conclusiva. In sostanza, nella versione viennese l'opera si conclude con la scena 19, e cioè la contesa di Don Giovanni col Commendatore e la sua discesa all'inferno in mezzo al coro (soli bassi) delle anime dannate. Secondo alcuni, il taglio della "scena ultima" sarebbe avvenuto già a Praga; secondo altri, non sarebbe avvenuto mai, né a Praga, né a Vienna. Nonostante ciò il Don Giovanni, per quanto avesse una bellissima musica e che nella versione di Praga ottenne un grandissimo successo, nella versione viennese non fu molto apprezzato dal pubblico, non per la musica, ma per la trama dove un nobile, ossia Don Giovanni, muore, e in questo modo poteva provocare delle ribellioni del popolo contro altri nobili, ed in questo caso contro l' imperatore austriaco; quindi Mozart e Da Ponte non riuscirono ad ottenere un successo della loro opera paragonabile a quello praghese, infatti, l'imperatore Giuseppe II ebbe a dire che: "Il Don Giovanni non è pane per i denti dei miei viennesi". La vicenda è già famosa: è stata infatti raccontata per la prima volta all’inizio del Seicento dal commediografo spagnolo Tirso de Molina e da allora affascina la fantasia di molti altri scrittori (basti ricordare Moliere e Goldoni), che modificano e arricchiscono la vicenda in modo personale.



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